I batteristi migliori di sempre: dagli innovatori jazz ai maestri del rock, passando per i drummer metal e i migliori specialisti italiani.
I batteristi famosi non sempre sono i migliori. Come è vero che non sempre sono i peggiori, anzi. Nella storia e nell’evoluzione dello strumento principe delle percussioni, sono stati tanti gli artisti che hanno portato a una svolta, diventando modelli e ispiratori per decine e decine di epigoni.
Ma chi sono i migliori batteristi del mondo? Difficile rispondere, per svariati motivi: differenze di genere, di stile, di tecnica e, soprattutto, per quella soggettività che da sempre è la chiave per fornire un giudizio nel campo dell’arte. Proviamo però a scoprire alcune di quelle figure ritenute quasi all’unanimità fondamentali per la storia di questo splendido strumento.
I migliori batteristi jazz
Dal jazz sono nati molti dei batteristi più talentuosi e importanti di tutti i tempi. Come una vera e propria palestra, questo genere ha saputo proiettare nella leggenda artisti destinati a fare scuola per tutti gli amanti delle percussioni. Tra questi Gene Krupa, definito da Neil Peart a NPR “il primo batterista rock“. Fu infatti il primo a dominare la scena, a proporre degli assolo. Faceva cose semplici, ma le rendeva spettacolari, a detta del noto artista canadese. E non possiamo che dargli ragione. Di seguito un video in suo omaggio:
Il grande ‘rivale’ di Gene Krupa, negli anni d’oro del jazz, fu Buddy Rich. Autodidatta dotato di tecnica straordinaria e di una velocità incredibile, fu definito dallo stesso Krupa “il più grande batterista che abbia mai respirato. Per molti anni della carriera fu il drummer di Frank Sinatra, che ne recitò anche l’elogio funebre.
A 17 anni debuttò nel 1963 al fianco di un certo Miles Davis, che ne rimase subito folgorato. Stiamo parlando di Tony Williams, un talento naturale di altissimo livellò, che suonò insieme al mitico trombettista fino al 1969, per poi dedicarsi al jazz-rock puro dei Lifetime con John McLaughlin.
I migliori batteristi rock
Nel mondo del rock di batteristi che sono entrati nella leggenda ce ne sono a bizzeffe: da Ringo Starr e Charlie Watts a veri drum hero come Ginger Baker, Neil Peart, Mitch Mitchell, Stewart Copeland, Terry Bozzio, Jeff Porcaro e chi più ne ha più ne metta. Ma non c’è nessuno che sia riuscito a imprimere il suo marchio nella storia del genere come John Bonham, la macchina da guerra dei Led Zeppelin. Bonzo fu in grado di recepire le lezioni di Krupa e Rich, portando dentro una velocità e una potenza che faranno scuola per tutta la scena rock e metal. Di seguito il video di Moby Dick:
Altrettanto leggendario è però Keith Moon, l’incontrollabile e folle batterista degli Who. Se la band di Pete Townshend è stata una formazione così amata in tutto il mondo, molto lo deve anche allo stile di Moon, incapace di tenere il tempo come un metronomo, ma in grado di rullare su ogni ritmo, sorprendendo chiunque e rendendo ogni live spettacolare dall’inizio alla fine.
Chiudiamo con un batterista tanto idolatrato, quanto spesso messo in secondo piano rispetto ai grandi nomi del genere. Stiamo parlando di Ian Paice, lo storico drummer dei Deep Purple. Un batterista mancino, di scuola jazz ma dall’ardore puramente metal. Unico membro stabile in tutta la carriera del leggendario gruppo britannico, è il vero marchio di fabbrica per il loro sound, oltre che un interprete tanto geniale quanto istintivo, tanto elegante quanto preciso. Di seguito il suo epico assolo in The Mule da Made in Japan:
I migliori batteristi metal
Passiamo al metal, dove regnano batteristi di grande tecnica ma soprattutto capaci di una velocità d’esecuzione fuori dal comune. Tra i migliori interpreti del genere non possiamo che non nominare Danny Carey, da molti definito come uno dei grandi eredi dei batteristi prog anni Settanta, come Neil Peart e Bill Bruford. Un drummer capace di scrivere groove cervellotici, alternando ritmi e misure poco comuni, senza perdere in forza e fluidità. Di seguito un suo video:
E proseguiamo con Dave Lombardo, il grande batterista degli album più importanti degli Slayer, forse il più talentuoso tra i drummer della scena thrash. Un percussionista capace di inserire accenni jazz all’interno di cavalcate metal.
E chiudiamo con Mike Portnoy, il batterista storico dei Dream Theater, altro artista dotato di un bagaglio tecnico mostruoso, spesso cervellotico quasi fino all’ossessione, ma di certo spettacolare dal vivo. Questo un suo drum solo:
I migliori batteristi italiani
Anche tra gli italiani non sono mancati dei veri e propri drum hero. Ad esempio Franz Di Cioccio, batterista e cantante, nonché anima, della Premiata Forneria Marconi. Un artista completo, una vera macchina musicale, capace di farsi apprezzare tanto in Italia quanto all’estero. Di seguito un suo assolo:
C’è poi Tullio De Piscopo, il batterista più famoso d’Italia, colui che ha rivoluzionato il Neapolitan Power degli anni Settanta. Di formazione jazz, si è fatto apprezzare nel corso degli anni anche come solista, grazie alla sua eccezionale attenzione per la melodia. Lo rivediamo in questa performance storica:
E chiudiamo con Giulio Capiozzo, che già solo per aver fondato gli Area insieme a Demetrio Stratos meriterebbe un monumento. Batterista di classico stampo jazz, ha sempre mostrato una tecnica sopraffina e una propensione per la poliritmia, senza però perdere il gusto per la melodia. Un nome meno famoso, ma fondamentale per la storia dello strumento nel nostro paese. Ecco un suo assolo: